La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
tutta un'annata, non èrano quasi più, parte perdute in un orbìssimo abuso, parte distrutte da quella ferocia stolta, che gode, men del proprio
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? - Altro mare - quèi rispondeva, insoavendo la voce, quasi temente di offèndere il delicato orecchio di lei. - E poi? - e Forestina gli molceva la
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l'Allegra, della banda di Gualdo, cui era commesso di pascolare la mandra, tornàrono, quasi fuggenti, prima dell'ora, alle case, narrando come una capra
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veniva da un magro e lungo di uno, dal ghigno nudo di peli e giallastro, e dagli occhi - due fili di luce - che apparìvano e scomparìvano a tratti, quasi
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quale, quasi funereo lenzuolo, era stesa una gran traccia di nero, sparsa di calcinacci fuliginosi e di scheggie carbonizzate. Il Beccajo die' un
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labbra era scoccato il motto, se le mordèvano, quasi a punirle di avere finto un pensiero, e quelli che avèano osato il lazzo, cercàvano
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star solo? - Il Nebbioso violentò quasi la lingua, e: - Temo di stare con gli uòmini! - disse. Forestina il fisò con un guardo di maraviglia, che
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, quasi tementi incresparle, pur con un rùvido sguardo, il piano specchio del sonno. Ma la fragilità della bimba risovveniva la dura vita che la attendeva
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di echi di melodìe. - E tu avesti cuore di uccìderlo? - dimandò Forestina, avvicinàndosi il poveretto alla mòrbida guancia, quasi per ridonargli il
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memoria gli cominciò a rifluire: risovvenne il bagordo, lo sbarco, il viaggio; risovvenne sè stesso: e lentamente, quasi a elùder lo squillo della
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l'ebbe travisto, senza scomporsi, si volse e andò, degnàndosi quasi, a stènder la mano a Sergio il Ranza, un barbuto. Il quale, attiràndosela al seno e